L'immagine raffigura una statuetta ellenistica in terracotta esposta al Museo Nazionale Archeologico di Taranto (MARTA). Si tratta di una figura femminile vista di tre quarti, vestita di un lungo chitone e un himation (mantello), sorretto sulle spalle dalla donna con la mano destra. La capigliatura, testimonianza preziosa – insieme all’abbigliamento – del costume femminile e del gusto dell’epoca, è raccolta da un’ampia fascia e sostenuta in fronte da un diadema in oro.
Il manufatto è espressione pregevole di una tipica produzione dell’artigianato magnogreco, e più particolarmente tarantino, in epoca ellenistica (IV-I sec. a.C.): quello delle tanagrine. Si tratta di piccole statue di terracotta con sovradipinture policrome, realizzate a matrice, la cui produzione più rilevante fu a Tanagra in Grecia, da cui il nome “tanagrine”. Erano generalmente offerte funerarie.
Taranto divenne il centro di fabbricazione di eccellenza in territorio italico di questa tipologia di oggetti, che insieme agli ori, sono i più rappresentativi della produzione artistica della città greca.