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Al M.A.N.N. rivivono i tesori nascosti

Guerrieri, dèi, matrone, puteali: sculture di epoca romana, “nascoste” dal 1995 nei sotterranei del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, e finalmente restituite al pubblico.
È stata infatti inaugurata una nuova struttura nei giardini del Museo per consentire ai visitatori di ammirare oltre 90 opere provenienti da Pompei, Ercolano, Cuma, Pozzuoli e Baia. E tutto questo è stato possibile anche con l’aiuto di Mumex, il progetto Poli museali di eccellenza nel Mezzogiorno, gestito da Invitalia.

I tesori nascosti
Per anni queste imponenti statue hanno accolto i visitatori nel grande atrio del MANN, dove erano state portate negli anni ‘70 per liberare le sale durante i lavori di consolidamento.
Poi, nel 1995, le sculture erano state spostate nei cosiddetti “Depositi Imperatori”, le sale monumentali poste al piano terra del Museo, diventando un “tesoro nascosto” accessibile soltanto agli addetti ai lavori.

In un primo momento, si pensava di rendere “visibili” le statue sostituendo le porte in ferro dei locali di deposito con porte trasparenti. Si è poi scelto di progettare e realizzare una struttura in grado di valorizzare le opere e, al tempo stesso, garantirne la massima visibilità. Tra le statue esposte, anche colossali, quelle provenienti dalla Basilica e dal Teatro di Ercolano, le sculture onorarie di Pompei, le statue di culto del Capitolium di Cuma e una significativa selezione della scultura decorativa e onoraria dalle città dei Campi Flegrei.

Il Progetto e il ruolo di Invitalia
“Storage – Beni culturali invisibili”: è questo il nome dell’iniziativa che ha reso possibile l’esposizione di questo patrimonio inestimabile il cui progetto architettonico è stato elaborato con il supporto di Invitalia nell’ambito del Progetto Mumex.
Si tratta di una struttura mobile in vetro e plexiglass, collocata nel giardino settentrionale del MANN, davanti al braccio nuovo costruito negli anni ’30.
L’opera è stata realizzata con il contributo della Fondazione Telecom Italia che ha finanziato una parte consistente dei lavori.

Una teca tecnologica
La nuova sezione del MANN è una vera e propria teca hi tech. I visitatori, infatti, potranno ammirare le opere anche attraverso due schermi installati all’interno del nuovo ambiente: un racconto delle sculture fatto di immagini, didascalie scorrevoli, QR code leggibili da smartphone e tablet.
Nell’atrio del Museo, inoltre, è disponibile una postazione video collegata a una telecamera all’interno della teca che permette di attivare uno zoom per ingrandire e apprezzare i dettagli delle opere.

 


 

 

 
 
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