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 News settembre 15

Promuovere la storia, la cultura e l’arte del Regno delle due Sicilie, nel periodo compreso tra il XVIII e il XIX secolo, partendo dall’ottica della gastronomia dell’epoca. E’ questo l’obiettivo di “La tavola del Re: La cucina tra Carlo III e Ferdinando I di Borbone”, un focus sulla gastronomia napoletana al tempo dei primi Re Borbone, che si svolgerà nella Sala Romanelli della Reggia di Caserta il 16 dicembre 2017 alle 19.30 e, in replica, il 17 dicembre alle 12.30.

L’evento è promosso da MiBACT e Invitalia nell’ambito di Mumex - Poli Museali di eccellenza nel Mezzogiorno.

Attraverso letture, proiezioni, show cooking, interviste impossibili a cuochi dell’epoca e musiche dal vivo, gli spettatori saranno condotti dall’esperto di cucina storica Fabrizio Mangoni, in un viaggio della durata di circa un’ora nella storia degli ingredienti e delle loro combinazioni, delle diverse gastronomie e del loro rapporto con la cultura e i territori. Al termine, gli ospiti potranno assaggiare alcune delle pietanze realizzate sulla base delle ricette citate nel corso dello spettacolo, alcune delle quali ascrivibili a Vincenzo Corrado, grande gastronomo nonché uno dei maggiori cuochi che si distinsero, tra il '700 e l'800, nella variegata realtà della corte nobiliare partenopea. Tra i piatti più caratteristici i pomodori in crocchette e all’italiana, il timballo Scammaro e il timballo Pompadour.

Dopo le precedenti edizioni di “Musica x Musei” con gli eventi di “Note museali” nel 2014 e “Musica e Musei” nel 2015, con “La tavola del Re: La cucina tra Carlo III e Ferdinando I di Borbone”, il Ministero per il Beni e delle Attività culturali e del Turismo conferma l’impegno nella valorizzazione dei Poli museali d’eccellenza attraverso eventi artistici nei siti archeologici e storici. Inoltre, conferma la volontà di promuovere - attraverso il progetto Mumex attuato da Invitalia - gli investimenti per la tutela e il rilancio delle eccellenze museali del Mezzogiorno.

Il 16 e il 17 dicembre la narrazione della storia gastronomica si divide in tre parti:

  • L’antefatto - Cucina e Politica: La cucina francese sbarca alla corte di Spagna
  • Carlo III – Assaggi di un Regno: La riorganizzazione dell’Officio di Bocca e le trasformazioni della campagna
  • Ferdinando I – La cucina reale si “napoletanizza”: Cuochi napoletani e piatti popolari

Protagonisti: Fabrizio Mangoni (Narratore), Antonio Tubelli (chef), Gabriella Rinaldi e Max Carola (musiche originali ed esecuzione)

Interviste “impossibili”: Antonio Latini (Enzo Salomone), Vincenzo Corrado (Nello Mascia)

Grafica e proiezioni: Caterina Marmo - Animazioni: Giorgio Siravo

Per accedere agli spettacoli è obbligatoria la prenotazione via e-mail all’indirizzo latavoladelre@arte-m.net entro le ore 13 del 15 dicembre 2017 ed è necessario il biglietto d’ingresso alla Reggia (Biglietteria: Tel 0823 448084 Mail www.reggiadicaserta.beniculturali.it).

L’ingresso al Complesso Vanvitelliano per l’evento di sabato 16 dicembre è consentito fino alle ore 18.30; nell’attesa dell’inizio dell’evento sarà possibile visitare gli Appartamenti Storici.

 

 
 

Alla scoperta dei tesori archeologici del MArTa attraverso quattro percorsi di arte, musica, danza contemporanea e videoinstallazioni lungo i suggestivi percorsi del museo nazionale di Taranto che ospita la nuova edizione di “Musica x Musei”, la rassegna promossa dal Mibact e Invitalia nell’ambito del progetto Mumex.

L’identità del territorio e la valorizzazione del patrimonio archeologico e culturale sono il doppio filo conduttore dell’evento “Le arti al MArTa - Tarentillae”, nato dall’idea progettuale della Direzione del Museo, con un programma di spettacoli previsti dal 23 al 30 settembre realizzati in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese.

Si comincia sabato 23 con “Ode a Taranto” con proiezioni di videomapping negli ambienti del museo, mentre domenica 24 sono in scena Peppe Servillo e Danilo Rea con un “Tributo a Napoli”. Giovedì 28, invece, c’è #Metereologia con le coreografie itineranti della compagnia Mk.

Dopo le precedenti edizioni di “Musica x Musei” con gli eventi di “Note museali” nel 2014 e “Musica e Musei” nel 2015, con “Le arti al MArTA – Tarantillae” il Ministero per il Beni e delle Attività culturali conferma l’impegno nella valorizzazione dei Poli museali d’eccellenza attraverso eventi artistici nei siti archeologici e storici e promuovendo - attraverso il progetto Mumex attuato da Invitalia - gli investimenti per la tutela e il rilancio delle eccellenze museali del Mezzogiorno.

Per accedere agli spettacoli è sufficiente il solo biglietto di ingresso al museo ma, a causa della disponibilità limitata dei posti, la prenotazione è obbligatoria, tranne che per la giornata inaugurale di sabato 23 con le proiezioni di videomapping dedicate alla città di Taranto.

 

Per informazioni e per le prenotazioni agli spettacoli è possibile contattare il Teatro Pubblico Pugliese allo 080.5414812.

 

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Con un’estensione di circa 500 ettari, è uno dei parchi archeologici più importanti dell’Italia meridionale e tra i più vasti in Europa: è il Parco archeologico di Sibari, situato sulla costa Ionica della Calabria, in provincia di Cosenza. A quattro anni dall’alluvione che sommerse di acqua e fango l’intera piana di Sibari, il Parco archeologico ha riaperto le porte ai visitatori.
È un’area unica nel suo genere poiché custodisce i resti di tre città – romana, greca e magno-greca – realizzate una sopra l’altra. Una peculiarità che fa di Sibari uno dei più importanti e interessanti luoghi di studio e conoscenza della “forma urbis”, così come pensata nell’antichità magnogreca. Proprio a partire da questi presupposti è stato sviluppato il sistema di interventi di valorizzazione del Polo museale progettato da Invitalia nell’ambito di Mumex.


Trincee drenanti, sala dedicata a Ippodamo da Mileto e nuovi servizi per i visitatori
Per contrastare con maggiore efficacia gli effetti della risalita delle acque di falda nel Parco, sono state sperimentate le trincee drenanti, un sistema che smaltisce l’acqua dei terreni, migliora la manutenzione degli scavi e salvaguarda l’area archeologica in caso di alluvioni. Il Museo Nazionale della Sibaritide è stato ampliato e integrato con la costruzione di un nuovo modulo dedicato a colui che progettò la città, Ippodamo di Mileto. Al suo interno sarà possibile avventurarsi in un percorso multimediale che narra la storia e l’evoluzione urbanistica delle tre città archeologiche di Sibari. Parte integrante del Museo è il nuovo Deposito reperti: un intervento realizzato per fare del Polo museale di Sibari un moderno centro di studi dedicato alla conservazione, alla catalogazione e ai laboratori didattici. Completamente riqualificato il principale punto di accoglienza dell’area archeologica nel “Parco del Cavallo”. Interventi migliorativi anche per l’Oasi di Casa Bianca che ora comprende un bar-ristoro, una sala riunioni/convegni e la foresteria per gli studiosi. A completamento di tutto è stata avviata la realizzazione di un sistema di illuminazione scenografica per la visita notturna e dei punti informativi, dove saranno predisposte installazioni virtuali.


Il ruolo di Invitalia
La conclusione dei lavori per il Parco Archeologico di Sibari è il frutto di un’attività per la quale Invitalia ha dato supporto attivo, in stretto coordinamento con tutti i partner istituzionali coinvolti nel progetto. Ad esclusione degli interventi urgenti di salvaguardia e conservazione post alluvione, Invitalia ha curato la progettazione preliminare e definitiva di tutti gli interventi di valorizzazione del Polo museale di Sibari mettendo a disposizione energie e competenze in tutte le fasi delle attività, a partire dalla selezione degli interventi e dallo studio di fattibilità.

 

 
 

Dopo quasi due anni di chiusura per lavori, il Museo archeologico regionale di Marsala viene riaperto al pubblico.
Gli interventi, appena conclusi, sono stati realizzati grazie a Mumex. Il Museo archeologico regionale Baglio Anselmi, infatti, insieme al Museo regionale Agostrino Pepoli e all’Area archeologica di Segesta fa parte del Polo museale di Trapani.

Il Progetto
I lavori hanno riguardato il riallestimento delle sale espositive del Museo, l’ammodernamento degli impianti di illuminazione e di climatizzazione, la messa a punto della pannellistica informativa e di sicurezza, la ristrutturazione e la funzionalizzazionedi alcuni spazi, la realizzazione dei sistemi per la sicurezza e la videosorveglianza.
In particolare, per quanto riguarda la sala espositiva “Lilibeo”, le nuove vetrine espositive sono state studiate in base al succedersi delle diverse sezioni archeologiche dedicate e sono componibili tra loro in modo da adattarsi sia al progetto museologico, sia allo spazio architettonico. Il percorso di visita, più flessibile, è stato completamente rimodulato e ripercorre la storia dell’antica Lilybeo attraverso materiali inediti e un affascinante itinerario subacqueo.
Tra i più importanti reperti custoditi nella struttura, c’è anche l’unico esemplare al mondo di Nave punica giunta ai nostri giorni. Anche in questo caso, l’allestimento è stato ripensato: per permettere ai visitatori di ammirare da vicino la Nave è stata ideata una struttura che la circonda – una passerella in vetro e acciaio – e che è al tempo stesso elemento di narrazione per i visitatori attraverso pannelli multimediali e didascalici.


Il ruolo di Invitalia
La conclusione dei lavori per la valorizzazione del Museo archeologico regionale di Marsala è il frutto di un’attività per la quale Invitalia ha dato supporto attivo, in stretto coordinamento con tutti i partner istituzionali coinvolti nel progetto: il Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, l’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, il Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, la Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Trapani.

Invitalia ha curato la progettazione di tutti gli interventi di valorizzazione del Polo museale, mettendo a disposizione energie e competenze in tutte le fasi delle attività, a partire dalla selezione degli interventi e dallo studio di fattibilità del Polo museale di Trapani.
 

 

 

 
 

Mummie, sarcofagi, statue, papiri e gioielli dell’antico Egitto: una collezione tra le più antiche d’Europa e seconda per importanza in Italia solo a quella del Museo Egizio di Torino. È la sezione egizia del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (M.A.N.N.) e, dopo 6 anni, riaprirà al pubblico il 7 ottobre prossimo.
Anche grazie a Mumex, il Progetto Poli museali di eccellenza nel Mezzogiorno, sono stati infatti completati i lavori di riallestimento e di valorizzazione sia della sezione egizia sia di quella epigrafica.
 

La più antica collezione egizia d’Europa
Nata prima di quelle del Louvre, dei Musei Vaticani, dell'Egizio di Torino, la sezione egizia del M.A.N.N. raccoglie circa 2500 pezzi rinvenuti a Pompei, Ercolano, Pozzuoli o provenienti da collezioni private che documentano aspetti della civiltà egizia dall’Antico Regno (2686 a.C.) all’epoca greco-romana (395 d.C.).
Ad accogliere i visitatori il Naoforo Farnese, il primo reperto egizio giunto nel Museo di Napoli che risulta essere presente già negli inventari del 1803. E poi la collezioni Borgia del Settecento, quella Picchianti risalente all'Ottocento e tante altre preziose testimonianze di storia del collezionismo egittologico.

Nuovi impianti e nuovi allestimenti
Grazie a Mumex gli impianti delle aree espositive egizia ed epigrafica sono stati rifunzionalizzati e sono stati realizzati specifici interventi per il controllo microclimatico e illuminotecnico degli ambienti.
L’allestimento museografico della sezione egizia – situata nei piani sotterranei del Museo – è stato completamente ripensato: i preziosi reperti sono stati collocati in nuovi espositori, teche e supporti per opere d’arte secondo nuovi percorsi tematici. Un’ampia sezione introduttiva presenterà – anche attraverso l’esposizione di falsi settecenteschi, di calchi ottocenteschi e di esempi dell’arredo antico – le vicende della sezione e delle sue raccolte.
Al termine del percorso tra i capolavori egiziani, si accede alla collezione epigrafica, la cui inaugurazione è in programma tra 15 giorni. Anche in questo caso è stato in parte modificato l’allestimento ed è stato completato il settore dedicato alle iscrizioni dipinte e ai graffiti di provenienza pompeiana.
Tra le più importanti al mondo, la collezione epigrafica è senza pari per la documentazione delle lingue preromane dell’Italia centro-meridionale. Include molte iscrizioni provenienti dai siti vesuviani, oltre a epigrafi di leggi, decreti, documenti pubblici e privati, calendari e dediche sacre.

 

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Nuovi spazi espositivi, nuovi impianti, nuovi allestimenti, un sistema di illuminazione artistico-monumentale. Sono solo alcune delle opere appena concluse per dar vita al Polo museale di Palermo, uno dei 10 Poli nati grazie a Mumex.
Tutte le opere sono state progettate a partire dall’idea di offrire ai visitatori un viaggio alla scoperta della storia della civiltà siciliana attraverso il racconto dei principali musei palermitani: il Museo archeologico regionale Antonio Salinas, il Museo regionale d’arte moderna e contemporanea Palazzo Belmonte Riso, la Galleria regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis, l’Oratorio dei Bianchi, il Museo regionale di Palazzo Mirto, il Reale Albergo delle Povere e Villino Favaloro.
 

Le opere realizzate
All’inizio degli anni ’50 Carlo Scarpa interviene a Palazzo Abatellis portando a termine uno dei suoi maggiori interventi museografici e allestitivi. È lui a collocare l’affresco del “Trionfo della Morte” nell’abside della cappella per ricevere l’illuminazione migliore.
Oggi, grazie ai lavori appena conclusi, è stata realizzata una balaustra in vetro per la messa in sicurezza dell’affaccio sull’affresco.
Il laboratorio di restauro è stato riallestito e può contare su nuove attrezzature da lavoro.
L’ala del ‘400 ha nuovi impianti di condizionamento, elettrici e speciali a cui si aggiungono l’adeguamento degli impianti meccanici esistenti e le nuove porte di affaccio sulla corte interna.
Infine, grazie ai lavori sul terrazzo di copertura del museo i visitatori potranno godere di nuovi spazi all’aperto.
La grande aula oratoriale dell’Oratorio dei Bianchi è stata riallestita e dotata di nuovi spazi espositivi per le mostre temporanee; la sala conferenze è stata completamente allestita e dotata di un impianto audiovisivo.
Palazzo Riso potrà contare su una migliore accessibilità all’edificio grazie al corpo scala-ascensore esterno realizzato. I giardini e gli spazi esterni retrostanti l’edificio sono stati risistemati e gli impianti adeguati alle nuove esigenze dell’edificio espositivo.
È stato inoltre creato un piano soppalcato destinato ad ospitare un’area di lavoro per gli artisti ospiti del Museo e una zona adibita a sala espositiva.


Il ruolo di Invitalia
Invitalia ha curato, d’intesa con la Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo, la progettazione di tutti gli interventi di valorizzazione del Polo museale, mettendo a disposizione energie e competenze in tutte le fasi delle attività, a partire dalla selezione degli interventi e dallo studio di fattibilità.
Invitalia ha lavorato in stretto coordinamento con tutti i partner istituzionali coinvolti nel progetto: il Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, l’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, il Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, la Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo.

 

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Un viaggio tra templi e capolavori dell’arte classica e moderna alla scoperta della costa occidentale della Sicilia. Un viaggio che racconti la storia del territorio, dai Greci al Neoclassicismo, attraverso le testimonianze dell’Area archeologica di Segesta, del Museo archeologico regionale “Baglio Anselmi” a Marsala e del Museo interdisciplinare regionale “Agostino Pepoli” di Trapani.
Parliamo del Polo museale di Trapani, che prende sempre più vita grazie a Mumex.
Da poco, infatti, si sono concluse le opere per la riqualificazione e la valorizzazione funzionale dell’Area archeologica di Segesta.
Tutti gli interventi progettati per il Polo museale sono stati concepiti per offrire al visitatore nuovi itinerari di visita e nuovi allestimenti, una migliore fruibilità dei siti e una maggiore sicurezza degli edifici e dell’area archeologica.


Il Progetto
L’area archeologica di Segesta, con uno dei templi greci meglio conservati al mondo, è la massima testimonianza della civiltà degli Elimi.
Le opere del I° stralcio funzionale, appena concluse, riguardano il recupero del valore paesaggistico del sito, attraverso la riorganizzazione della viabilità pedonale e carrabile, l’illuminazione artistica delle strutture monumentali dell’area archeologica e la rinaturalizzazione di alcune zone.
La viabilità pedonale, carrabile e di emergenza di accesso all’Agorà, al Teatro e alle aree archeologiche limitrofe è stata completamente riorganizzata.
I visitatori potranno godere del patrimonio archeologico e naturalistico dell’area di Segesta anche ripercorrendo il percorso ellenistico di accesso al Teatro, rinvenuto in seguito alla recente campagna di scavi e collegato alla nuova viabilità pedonale.
Grazie al nuovo sistema di illuminazione scenografica, poi, i visitatori potranno apprezzare ancor di più la bellezza dell’Agorà, del Tempio e del Teatro – soprattutto in occasione di spettacoli all’aperto.
Il progetto di illuminazione del sito archeologico è stato infatti studiato per esaltare gli aspetti paesaggistici e archeologici dell’area, utilizzando apparati illuminanti in grado di evitare fenomeni di inquinamento luminoso.


Il ruolo di Invitalia
La conclusione del I° stralcio di lavori per l’Area archeologica di Segesta è il punto di arrivo di un’attività per la quale Invitalia ha dato supporto attivo, in stretto coordinamento con tutti i partner istituzionali coinvolti nel progetto: il Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, l’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, il Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, la Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Trapani.
Invitalia ha curato sia il progetto di illuminazione artistico-monumentale sia la progettazione di tutti gli altri interventi di valorizzazione del Polo museale, mettendo a disposizione energie e competenze in tutte le fasi delle attività, a partire dalla selezione degli interventi e dallo studio di fattibilità del Polo museale di Trapani.


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Dopo il successo di “Note museali” nel 2014 e di “Musica per Musei” nel 2015, organizzati nell’ambito di Mumex, il MARTA - Museo Nazionale Archeologico di Taranto ripropone un ricco programma di appuntamenti musicali per offrire al pubblico un pausa colta e piacevole.

“Musica al Museo”: è questo il titolo dell’iniziativa nata dalla collaborazione tra il MARTA, l’Associazione Musicale Domenico Savino e l’Istituto Superiore di Studi Musicali G.Paisiello di Taranto.
La rassegna prevede 17 eventi – in programma fino a giugno – suddivisi in concerti-aperitivo domenicali alle ore 11, serate di gala alle ore 18 e matinée riservate alle scuole.
Chi acquista il biglietto per il museo accede anche ai concerti.

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Parte a febbraio 2016 la X edizione del master di II livello “Architettura per l’archeologia”, organizzato dal Dipartimento di Architettura e Progetto e dal Dipartimento di Scienze dell’Antichità.

Il master è aperto a laureati in architettura e in discipline archeologiche e mira alla formazione di professionisti che, nella loro specificità disciplinare, siano in grado di coniugare le esigenze della progettazione e quelle della tutela archeologica.

L’obiettivo del percorso formativo è la creazione di una lingua condivisa fra architettura e archeologia, al fine di realizzare un migliore coordinamento in campo professionale fra le due discipline, anche alla luce delle recenti direttive degli organi internazionali che si occupano di conservazione e tutela delle eredità storiche, che incoraggiano le interazioni fra le due professioni.

In questa direzione è prevista l’attivazione di specifiche collaborazioni e tirocini con enti pubblici competenti e altri organismi pubblici e/o privati, impegnati nella tutela e nel progetto di valorizzazione dei beni culturali e del loro contesto territoriale.

Durante il master si svolgono workshop di progettazione su temi suggeriti dalle Istituzioni preposte alla tutela e alla valorizzazione dei Beni Culturali o dalle aziende del settore.

Verranno approfondite tutte le procedure proprie dell’archeologia preventiva, sia dal punto di vista archeologico che da quello progettuale.

Le esercitazioni pratiche comprenderanno lo scavo stratigrafico, il rilievo strumentale, l’uso dei programmi Autocad, ArcGIS. 

 

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Un viaggio alla scoperta delle bellezze architettoniche dei principali musei di Palermo. Di notte.
Ed è merito di Mumex.
È stata infatti inaugurata l’illuminazione artistico-monumentale che interessa gli edifici che costituiscono il Polo museale di Palermo.
 

Il Polo museale di Palermo
Fanno parte del Polo museale: il Museo archeologico regionale Antonio Salinas, il Museo regionale d’arte moderna e contemporanea Palazzo Belmonte Riso, la Galleria regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis, l’Oratorio dei Bianchi, il Museo regionale di Palazzo Mirto, il Reale Albergo delle Povere e Villino Favaloro.

Nuovi spazi espositivi, interventi multimediali e nuovi allestimenti per offrire ai visitatori un viaggio alla scoperta della storia della civiltà siciliana raccontata da musei, strade, palazzi e mercati di Palermo città d’arte. Sono questi gli interventi progettati da Invitalia – e in fase di realizzazione – per valorizzare e riqualificare gli istituti che compongono il Polo museale.

Il progetto di illuminazione artistica
Fare della luce lo strumento per valorizzare gli aspetti architettonici di tutti gli edifici del Polo museale ma anche il contesto urbano in cui essi sono inseriti. Da qui è nata l’idea di un unico concept di illuminazione artistico-monumentale che accompagni il turista in tutti i siti del Polo palermitano.

È stata quindi progettata l’installazione di punti illuminanti in grado di mettere in risalto la plasticità degli edifici, i dettagli degli elementi decorativi, la regolarità delle facciate, la profondità dei porticati.
Le merlature di Palazzo Abatellis sono infatti valorizzate da una illuminazione a lama di luce che ne delimita i contorni.
Per il Reale Albergo delle Povere è stato prodotto un effetto di coni di luce che, disposti in maniera simmetrica lungo la facciata, ne mettono in evidenza la modularità.
Al Museo Salinas è stata rivisitata l’illuminazione di tutto il loggiato e delle facciate, valorizzando anche i nuovi interventi di restauro, appena conclusi.
Nuova illuminazione anche per le facciate e il porticato dell’Oratorio dei Bianchi e per l’ingresso di Palazzo Mirto.


Il ruolo di Invitalia

Il progetto di illuminazione artistico-monumentale – così come la progettazione di tutti gli altri interventi di valorizzazione del Polo museale di Palermo – è stato curato da Invitalia in tutte le fasi: dallo studio di fattibilità al progetto definitivo per appalto integrato.

 

 
 

Record di presenze al Munda, il Museo Nazionale d'Abruzzo, inaugurato il 19 dicembre 2015 dal ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini.

A soli 5 giorni dall’inaugurazione, sono stati più di 1.500 i visitatori che si sono recati a L’Aquila, nell’ex mattatoio di Borgo Rivera, in prossimità della Fontana delle 99 cannelle, dove sorge la nuova sede del Museo.

Ma il dato più sorprendente è che in poco meno di due settimane le presenze sono arrivate a oltre 6.300: un traguardo importante per una città ancora segnata dalle profonde ferite causate dal sisma del 2009.

Il Munda, realizzato anche grazie ad Invitalia, nell’ambito del Progetto Mumex, ospita oltre 100 opere. Tra queste le “Antiche Madonne d’Abruzzo”, una selezione di sculture lignee e tavole dipinte, realizzate da maestri abruzzesi tra la fine del XII e la metà del XIV secolo, il trittico di Beffi, la Madonna col Bambino di Saturnino Gatti e il San Sebastiano di Silvestro dall’Aquila.

Il Museo è aperto tutti i giorni, dalle 9.00 alle 19.00. Il lunedì è chiuso.

 
 

Record di presenze al Munda, il Museo Nazionale d'Abruzzo, inaugurato il 19 dicembre 2015 dal ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini.

A soli 5 giorni dall’inaugurazione, sono stati più di 1.500 i visitatori che si sono recati a L’Aquila, nell’ex mattatoio di Borgo Rivera - in prossimità della Fontana delle 99 cannelle - dove sorge la nuova sede del Museo.

Ma il dato più sorprendente è che in poco meno di due settimane le presenze sono arrivate a oltre 6.300: un traguardo importante per una città ancora segnata dalle profonde ferite causate dal sisma del 2009.  

Il Munda, realizzato anche grazie ad Invitalia, nell’ambito del Progetto Mumex, ospita oltre 100 opere. Tra queste le “Antiche Madonne d’Abruzzo”, una selezione di sculture lignee e tavole dipinte, realizzate da maestri abruzzesi tra la fine del XII e la metà del XIV secolo, il trittico di Beffi, la Madonna col Bambino di Saturnino Gatti e il San Sebastiano di Silvestro dall’Aquila.
Il Museo è aperto tutti i giorni, dalle  9.00 alle 19.00. Il lunedì è chiuso.

 
 

"Quando riapre un grande museo è sempre festa. A L'Aquila lo è doppiamente perché è una restituzione alla città e al Paese".
Con queste parole il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, ha inaugurato sabato 19 dicembre il Munda, il Museo Nazionale d'Abruzzo.

Aperto gratuitamente al pubblico fino al 3 gennaio 2016, il Museo ospita oltre 100 opere: tra queste, le “Antiche Madonne d’Abruzzo”, una selezione di sculture lignee e tavole dipinte, realizzate da maestri abruzzesi tra la fine del XII e la metà del XIV secolo, il trittico di Beffi, la Madonna col Bambino di Saturnino Gatti o il San Sebastiano di Silvestro dall’Aquila.


Il ruolo di Invitalia
L’apertura della nuova sede del Museo nazionale d’Abruzzo presso l’ex mattatoio è il punto di arrivo di un’attività che ha visto Invitalia svolgere un ruolo di supporto attivo in stretto coordinamento con tutti i partner istituzionali coinvolti nel progetto: Amministrazioni centrale e regionale del MiBACT, l’ex DPS e il Comune dell’Aquila.
Invitalia ha svolto un ruolo di advisor esterno mettendo energie e competenze a disposizione dell’Amministrazione del MiBACT che è rimasta titolare delle responsabilità direzionali per l’attuazione del progetto.
In tutte le fasi del percorso di avanzamento delle attività - da quelle preliminari di avvio della progettazione definitiva, passando per il supporto all’elaborazione del bando di gara e alla predisposizione delle procedure di affidamento dei lavori, alla direzione lavori fino all’attuale apertura del museo – lo sforzo è sempre stato quello di fornire stimoli, praticare soluzioni e individuare percorsi sbloccanti nei momenti di stallo.


La cronistoria del Munda

  • A gennaio 2010 è stata avviata la progettazione architettonica e museografica, conclusasi nel novembre 2010 con la validazione del progetto definitivo.
     
  • Nel periodo gennaio-maggio 2011 Invitalia ha predisposto la documentazione per l’espletamento della gara (testo del bando di gara, disciplinare tecnico di gara, Quadro Economico).
     
  • Il 3 giugno 2011 è stato pubblicato il bando di gara con un importo per i lavori posti a base d’asta di oltre 4,5 milioni di euro. La gara si è conclusa il 18 luglio.
    Nel corso della gara, Invitalia ha curato le risposte alle richieste di chiarimento presentate dalle imprese partecipanti.
     
  • Dopo la chiusura del bando di gara, la stazione appaltante (Direzione Regionale MiBACT Abruzzo) ha avviato le procedure interne per la nomina della commissione giudicatrice, avvenuta il 29 agosto 2011. La gara è stata aggiudicata il 16 marzo 2012.
     
  • Il 20 giugno 2012 sono stati avviati i lavori che sono terminati a fine 2015.

 

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Un luogo di incontro nel centro storico de L’Aquila per restituire agli aquilani alcune delle opere più significative del Museo Nazionale d’Abruzzo. Da qui è partito il progetto per la realizzazione del nuovo spazio espositivo della città, messo a punto con l’aiuto di Invitalia nell’ambito di Mumex.
E sabato 19 dicembre, alle 11.00, il Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, farà agli aquilani un bel regalo di Natale inaugurando il nuovo Museo nei locali dell’ex Mattatoio della città.

 

Un ex mattatoio “speciale”

Nel 1951 Luigi Einaudi, allora Presidente della Repubblica, inaugura nel Castello Cinquecentesco de L’Aquila il Museo Nazionale d’Abruzzo. Parte così, attraverso le testimonianze della civiltà artistica locale, la narrazione del territorio abruzzese. Una narrazione interrotta bruscamente la notte del 6 aprile 2009.

Per questa ragione, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali (oggi MiBACT) – con il coordinamento della Direzione Regionale per i Beni culturali e paesaggistici dell’Abruzzo – ha deciso di promuovere un intervento speciale per allestire nell’ex mattatoio di Borgo Rivera un nuovo spazio espositivo del Museo Nazionale d’Abruzzo.

La realizzazione dei progetti è stata quindi affidata a Invitalia nell’ambito di Mumex, l’iniziativa promossa con l’obiettivo di fare del patrimonio culturale del Mezzogiorno un fattore di sviluppo economico e sociale.

 

Il progetto museografico

Ispirato a criteri museografici moderni, il progetto è nato per valorizzare sia la dimensione narrativa del Museo sia i collegamenti delle opere esposte con le chiese, i monumenti e in generale con il patrimonio culturale della regione.

Sette sale espositive concepite come ambienti flessibili e polifunzionali capaci non solo di valorizzare le opere ma anche di offrire luoghi d’incontro e spazi didattici.

Suddivise per periodo cronologico, le sale ospiteranno le “Antiche Madonne d’Abruzzo”, una selezione di sculture lignee e tavole dipinte, create da maestri in prevalenza abruzzesi tra la fine del XII e la metà del XIV secolo, oltre alle testimonianze più significative della civiltà artistica in Abruzzo, dal Medioevo fino al Settecento.

Tra le oltre 100 opere d’arte esposte, il Cristo deposto proveniente dal Duomo di Penne (Pescara), restaurato dopo i gravi danni provocati dal sisma o la pala Immacolata Concezione e Santi di Giovanni Paolo Cardone, prima esposta in una chiesa cappuccina andata distrutta. Per il restauro di questa opera è stata messa a punto una nuova metodologia di distensione della tela. 

 

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Appuntamento, dal 17 al 20 dicembre, alla Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis con Musica x Musei.

L'iniziativa, che ha preso il via lo scorso 6 settembre, prevede che i visitatori dei Musei archeologici nazionali di Napoli, Taranto, Reggio Calabria e del Melfese, del Palazzo Reale di Napoli e della Galleria regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis possano aggiungere una pausa “colta” al loro abituale percorso di visita, assistendo a eventi musicali realizzati in collaborazione con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

Per l’ultimo appuntamento del ciclo, Musica x Musei fa tappa alla Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis per un fine settimana di concerti ed intermezzi musicali.

Domenica 20 dicembre la Galleria ospiterà infatti l’ultimo appuntamento con gli Interludi al Museo: nella splendida cornice della sala del Trionfo della Morte, l’Ensemble da Camera dell’Accademia di Santa Cecilia eseguirà, alle 16,00 ed alle 18,00 i Quartetti per flauto ed archi di Haydn.

Con i Contorni alle visite del 17, 18 e 19 dicembre, i visitatori della Galleria potranno invece godere dell’accompagnamento musicale dei giovani musicisti selezionati dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, in collaborazione con il Conservatorio di Musica Vincenzo Bellini di Palermo, che eseguiranno anch’essi musiche di Haydn. Le esibizioni saranno ripetute sei volte nell’arco della giornata.

 

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Un fine settimana ricco di appuntamenti al Museo Archeologico Nazionale e al Palazzo Reale di Napoli.

Continua infatti l'iniziativa Musica x Musei promossa nell'ambito di Mumex.

Domenica 13 dicembre, nella splendida cornice della Sala del Toro Farnese del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, L’Accademia Barocca di Santa Cecilia, diretta da Federico Maria Sardelli, eseguirà musiche di Alessandro Scarlatti. I concerti si svolgeranno alle 12 e alle 15.30.

Doppio appuntamento anche con i Contorni alle visite: il 10, 11 e 12 dicembre al Museo Archeologico Nazionale e l’11, 12 e 13 dicembre al Palazzo Reale, i giovani musicisti selezionati dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, in collaborazione con il Conservatorio di Musica San Pietro a Majella di Napoli, accompagneranno con la loro musica per tre giorni i visitatori con degli speciali intermezzi musicali che avranno luogo durante tutta la giornata ed in diverse sale dei due musei.

 

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Appuntamento al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, dal 26 al 29 novembre, per un fine settimana di concerti ed intermezzi musicali.
Continua infatti il programma di Musica X Musei, l'iniziativa promossa nell'ambito di Mumex, per offrire ai visitatori di alcuni Musei una pausa “colta” al loro abituale percorso di visita, assistendo a eventi musicali realizzati in collaborazione con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

Domenica 29 novembre il Museo ospiterà il prossimo appuntamento con gli Interludi al Museo: i Solisti dell’Accademia di Santa Cecilia eseguiranno musiche per arpa e flauto del ‘900, alle 15.30 e alle 17.30.
Con i Contorni alle visite del 26, 28 e 29 novembre, i visitatori del Museo potranno invece godere dell’accompagnamento musicale dei giovani musicisti selezionati dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, in collaborazione con il Conservatorio di Musica Francesco Cilea di Reggio Calabria, che eseguiranno musiche di Nino Rota per arpa e flauto. Le esibizioni saranno ripetute sei volte nell’arco della giornata.

 

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Guerrieri, dèi, matrone, puteali: sculture di epoca romana, “nascoste” dal 1995 nei sotterranei del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, e finalmente restituite al pubblico.
È stata infatti inaugurata una nuova struttura nei giardini del Museo per consentire ai visitatori di ammirare oltre 90 opere provenienti da Pompei, Ercolano, Cuma, Pozzuoli e Baia. E tutto questo è stato possibile anche con l’aiuto di Mumex, il progetto Poli museali di eccellenza nel Mezzogiorno, gestito da Invitalia.

I tesori nascosti
Per anni queste imponenti statue hanno accolto i visitatori nel grande atrio del MANN, dove erano state portate negli anni ‘70 per liberare le sale durante i lavori di consolidamento.
Poi, nel 1995, le sculture erano state spostate nei cosiddetti “Depositi Imperatori”, le sale monumentali poste al piano terra del Museo, diventando un “tesoro nascosto” accessibile soltanto agli addetti ai lavori.

In un primo momento, si pensava di rendere “visibili” le statue sostituendo le porte in ferro dei locali di deposito con porte trasparenti. Si è poi scelto di progettare e realizzare una struttura in grado di valorizzare le opere e, al tempo stesso, garantirne la massima visibilità. Tra le statue esposte, anche colossali, quelle provenienti dalla Basilica e dal Teatro di Ercolano, le sculture onorarie di Pompei, le statue di culto del Capitolium di Cuma e una significativa selezione della scultura decorativa e onoraria dalle città dei Campi Flegrei.

Il Progetto e il ruolo di Invitalia
“Storage – Beni culturali invisibili”: è questo il nome dell’iniziativa che ha reso possibile l’esposizione di questo patrimonio inestimabile il cui progetto architettonico è stato elaborato con il supporto di Invitalia nell’ambito del Progetto Mumex.
Si tratta di una struttura mobile in vetro e plexiglass, collocata nel giardino settentrionale del MANN, davanti al braccio nuovo costruito negli anni ’30.
L’opera è stata realizzata con il contributo della Fondazione Telecom Italia che ha finanziato una parte consistente dei lavori.

Una teca tecnologica
La nuova sezione del MANN è una vera e propria teca hi tech. I visitatori, infatti, potranno ammirare le opere anche attraverso due schermi installati all’interno del nuovo ambiente: un racconto delle sculture fatto di immagini, didascalie scorrevoli, QR code leggibili da smartphone e tablet.
Nell’atrio del Museo, inoltre, è disponibile una postazione video collegata a una telecamera all’interno della teca che permette di attivare uno zoom per ingrandire e apprezzare i dettagli delle opere.

 
 

Continua l’iniziativa promossa nell’ambito di Mumex. Il prossimo appuntamento è a Palermo, dal 5 all’8 novembre, alla Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis.
Domenica 8 novembre la Galleria ospiterà il quinto appuntamento con gli Interludi al Museo: nella splendida cornice della sala del Trionfo della Morte, i Cameristi di Santa Cecilia eseguiranno musiche di Mozart per archi e fiati, alle 16.00 e alle 18.00.

Con i Contorni alle visite del 5, 6 e 7 novembre, i visitatori della Galleria potranno invece godere dell’accompagnamento musicale dei giovani musicisti selezionati dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, in collaborazione con il Conservatorio di Musica Vincenzo Bellini di Palermo, che eseguiranno musiche di Haydn. Le esibizioni saranno ripetute sei volte nell’arco della giornata.

 

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Un ciclo di programmi musicali per valorizzare l’offerta di alcuni tra i più importanti Musei del Mezzogiorno. E’ questo l’obiettivo dell’iniziativa Musica x Musei, che ha preso il via lo scorso 6 settembre.
Il programma prevede che fino a dicembre 2015 i visitatori dei Musei archeologici nazionali di Napoli, Taranto, Reggio Calabria e del Melfese, del Palazzo Reale di Napoli e della Galleria regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis potranno aggiungere una pausa “colta” al loro abituale percorso di visita, assistendo a eventi musicali realizzati in collaborazione con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

Il prossimo fine settimana l’iniziativa farà tappa al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria per un doppio appuntamento.
Domenica 18 ottobre il Museo Archeologico, uno dei più prestigiosi d’Italia, ospiterà gli Interludi al museo: il Trio d’archi dell’Accademia di Santa Cecilia eseguirà due Trii per archi di Beethoven, alle 12 e alle 16. Al termine dei concerti è prevista una visita guidata con personale del Museo.

Con i Contorni alle visite del 15, 16 e 17 ottobre, i visitatori del Museo potranno invece godere dell’accompagnamento musicale dei giovani artisti del Conservatorio di Musica Francesco Cilea di Reggio Calabria, che eseguiranno musiche per arpa e flauto di Nino Rota. Le esibizioni saranno ripetute sei volte nell’arco della giornata.

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